giovedì 16 marzo 2006

Un estraneo è un estraneo

Un estraneo è un estraneo, è un estraneo e basta, e tu osservi questo estraneo per prevedere la sua prossima mossa. Ma coloro che tiran fuori da te tutta quella profonda attenzione e quello stupore che noi, disperatamente, chiamiamo amore, compiono di continuo delle mosse che non possono essere previste. Prima o poi ti accorgi che non t’era neppure venuto in mente di prevedere la loro mossa successiva, non solo perché non avresti potuto, ma perché non occorreva: non era questione di muoversi alla mossa successiva, ma solo di esser presente.
Il pericolo, è vero, cerchi di prevederlo e ti prepari, senza saperlo, a sbarrare il passo alla morte. Ché le persone più strane del mondo sono quelle che, al di sotto dei sensi, l’anima riconosce: le persone assolutamente indispensabili al tuo viaggio.

(James Baldwin, Sulla mia testa, 1979)