Non ho posto nella tua vita. Avrei già dovuto rassegnarmi. E se anche tu lo volessi, non oseresti trovarmi un posto libero nella tua “realtà”.
Non capisco, non ti capisco. Nascondi a Maya il mondo della tua immaginazione e a me quello della tua realtà. Come fai a destreggiarti fra tutte quelle porte che si aprono e si chiudono? E qual è il luogo in cui vivi veramente, una vita completa? Per una volta vorrei sentirlo da te: se ci siamo già tutti suicidati una volta, perché continuare a farlo?
(David Grossman, Che tu sia per me il coltello)
