Si rientra. La sera è fredda, ventosa. Il grande o piccolo freddo che si sente quando, alla fine di un viaggio lungo o breve, la coralità che ha unito fraternamente alcune persone si scioglie; l’amicizia resta, ma quella costellazione e la sua atmosfera non si ripeteranno. Disaggregazione di un momento, di una formazione comunque irripetibile – come la forma delle nuvole, dice J., i cui occhi ridenti ignorano la paura ma conoscono la malinconia. “Quanti paesaggi si allontanano da te, con tuo dolore” si legge in una poesia di César Antonio Molina, finissimo saggista onnivoro e intenso poeta che ora ci sta riportando a Madrid, "oh, se sapessero che tu esisti, che li ami…".
(Claudio Magris, L'infinito viaggiare)
