Che ne ho fatto della mia infanzia, in quale curva ho sterzato per fare di me un bambino vecchio, incapace di assorbire i rumori del mondo, la fatica dei corpi e dei gesti che lo assiepano, terrorizzato in egual misura dal compito di vivere e dalla certezza del morire? […] Nessuno ti minaccia all’infuori dei tanti te che anelavano a un altro percorso e ti torturano, adesso, perché da un’eternità li conculchi e li disconosci. Parla con loro, tratta un armistizio…
(Vittorio Gassman, Memorie del sottoscala)

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