Noi non possediamo il tempo, ma possiamo possedere l’istante. Non si tratta di concentrarci sul presente per godere dei piaceri che ci può offrire: questa è l’attitutidine di chi è consumatore, approfittatore. L’istante, invece, raccoglie in sè tutto ciò che abbiamo vissuto e sognato, tutto il passato ma anche il futuro verso cui tendiamo e il desiderio che ci portiamo dentro, in un momento di vero senso. Per raggiungerlo bisogna mantenersi umili e perseveranti […] prepararsi con pazienza e con una disponibilità che comincia da lontano e assai prima. Possedere in modo assoluto l’istante, moltiplicare gli istanti della nostra
vita, è l’unico modo che abbiamo per vincere la morte. Non dobbiamo coltivare nostalgie e rimpianti, ma, al contrario, prepararci ad accogliere l’istante, che è sempre incontro. È questa l’eternità cui abbiamo accesso.
vita, è l’unico modo che abbiamo per vincere la morte. Non dobbiamo coltivare nostalgie e rimpianti, ma, al contrario, prepararci ad accogliere l’istante, che è sempre incontro. È questa l’eternità cui abbiamo accesso.
(François Cheng, Cinque meditazioni sulla bellezza)
