Antico! Così lo chiama Montale. Il Mediterraneo è antico e tragico. Ha la cupa gioia della tragedia, una gioia che viene dalla luce, una tragedia che viene dalla lucidità. Fini lampi consumano le sue schiume. Se ne distacca un azzurro freddo che batte sulle sue rive, penetra nei suoi golfi. [...] Sul Mediterraneo erra una luce strana, più cosmica a oriente – si entra di colpo nella tragedia –, più misterica, più prossima al lampo creaturale a occidente [...]. Sul Mediterraneo, l'orizzonte ha spesso rifrazioni paurose.
Azzurra distesa in cui l'Europa sconfina, si marginalizza, pur restandone il suo cuore antico [...] questo azzurro che scolpisce le cose che tocca e le corrode, che ha sovrastato un mondo di pastori, di pescatori, di ulivicoltori, è pieno di ombre segrete sempre più fonde per eccesso di storia e di luce.
Azzurra distesa in cui l'Europa sconfina, si marginalizza, pur restandone il suo cuore antico [...] questo azzurro che scolpisce le cose che tocca e le corrode, che ha sovrastato un mondo di pastori, di pescatori, di ulivicoltori, è pieno di ombre segrete sempre più fonde per eccesso di storia e di luce.
(Francesco Biamonti, in Scritti e parlati)
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