venerdì 27 maggio 2011

La forza delle cose

Ha pensato alla forza che hanno le cose di tornare e a quanto noi stessi vediamo negli altri. E come un'onda che lo avesse investito tiepida e travolgente ha ricordato un letto di morte e una promessa fatta e mai mantenuta. E ora quella promessa reclamava una realizzazione, ma certo trovava in lui, in quella inchiesta, un suo modo di compiersi: un modo diverso e apparentemente incongruo che obbediva invece a una logica implacabile come una geometria ignota: qualcosa di intuibile ma impossibile da formulare in un ordine razionale o in un perché.
E ha pensato che c'è un ordine delle cose e che niente succede per caso; e il caso è proprio questo: la nostra impossibilità di cogliere i veri nessi delle cose che sono, e ha sentito la volgarità e la superbia con cui uniamo le cose che ci circondano.

(Antonio Tabucchi, Il filo dell'orizzonte)

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