lunedì 27 settembre 2010

La vita degli uomini

«La vita degli uomini sulla terra, o re, comparata ai vasti spazi di tempo di cui nulla sappiamo, mi sembra somigli al volo di un passero che entra da una strombatura del salone che un buon fuoco, acceso nel centro, riscalda, e dove tu prendi i pasti con i tuoi consiglieri e i tuoi ligi, mentre fuori infuriano le piogge e le nevi dell'inverno. E l'uccello attraversa rapido il salone ed esce dalla parte opposta, e, dopo questa breve tregua, venuto dall'inverno, rientra nell'inverno e si perde alla tua vista. Così l'effimera vita degli uomini, di cui non sappiamo né che cosa la precede, né che cosa deve seguirla...» [...]
L'immagine dell'uccello venuto non si sa da dove e ripartito non si sa per dove resta un buon simbolo dell'inesplicabile e breve passaggio dell'uomo sulla terra. Si potrebbe andare anche più lontano e vedere nella sala stretta d'assedio dalla neve e dal vento, illuminata per un momento nel cuore del grigiore triste dell'inverno, un altro simbolo altrettanto pungente. Simbolo del cervello: camera chiara, fuoco centrale, situato temporaneamente, per ognuno di noi, nel mezzo delle cose, e senza il quale l'uccello o la tempesta non sarebbero né immaginati né percepiti.

(Marguerite Yourcenar, Il Tempo, grande scultore)

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